Negli ultimi vent’anni, un numero crescente di italiani ha acceso un prestito personale. Le motivazioni sono state le più differenti: dall’acquisto dell’autovettura a quello di qualche moderno strumento tecnologico, toccando – specie nell’epoca pre pandemica – altri settori come viaggi, svago e divertimento.
La perdita del potere d’acquisto accusata dai cittadini italiani, la terza più profonda dopo greci e ciprioti all’interno dei confini del Vecchio Continente, non ha fatto altro che contribuire ad implementare le richieste di prestito. A differenza di un tempo, la richiesta di un prestito non viene effettuata solo ed esclusivamente in assenza di disponibilità liquide.
Gli italiani e l’approccio al mondo dei prestiti personali
La maggior parte degli italiani, infatti, vede nel prestito un’arma di difesa del proprio patrimonio finanziario, al quale ricorrere per non smobilizzare una parte, talvolta non indifferente dei propri risparmi. Il caso più eclatante, in tal senso, è rappresentato dall’acquisto di un’autovettura, che comporta un notevole esborso dal punto di vista economico.
Di esempi, in tal senso, se ne potrebbero fare molteplici. tutti atti a comprendere come gli italiani abbiano assunto un atteggiamento decisamente più maturo e consapevole del mondo del credito. D’altro canto, piuttosto che doversi spossessare di una fetta considerevole dei propri risparmi, la maggior parte degli abitanti del Belpaese preferisce ammortizzare il costo per l’acquisto di un bene di importo rilevante in comode rate mensili.
La rata, tuttavia, deve essere sapientemente calibrata in modo da non gravare eccessivamente sul bilancio domestico, individuale o familiare che sia: meglio, eventualmente, allungare la durata ed ottenere una rata considerata maggiormente sostenibile. È bene ricordare, infatti, che esiste la possibilità di estinguere anticipatamente il finanziamento.
Come cogliere l’effettiva convenienza di un prestito
In questa fase storica, contrassegnata dalla accomodante politica monetaria decisa dalla Banca Centrale Europea, è sotto gli occhi di tutti quanto sia conveniente contrarre un prestito, grazie a tassi di interesse estremamente bassi e particolarmente allettanti per i consumatori.
Capire se un prestito personale conviene o meno non è sempre semplice. Per farlo, dovrai conoscere almeno cosa sono il TAN, TAEG e TEG. Online, ad esempio, sono presenti molte guide che ti aiutano a capire quale prestito si addice di più alle tue esigenze. Molte guide approfondite sono presenti su prestitimag.it, un portale dedicato ai finanziamenti personali.
Il metodo più efficace per valutare quanto sia conveniente un prestito resta, senza alcun dubbio, quello della comparazione. Per renderlo concreto, il consumatore ha dinanzi a sé due soluzioni: richiedere svariati preventivi ad un elevato numero di finanziarie, oppure rivolgersi ad un portale indipendente che sia in grado di confrontare le varie offerte degli operatori del settore e fornire un giudizio imparziale sull’effettiva convenienza di un prestito.
Comparare è il metodo più efficace
La seconda strada, per quanto ovvio, è quella certamente più celere ed in grado di fornire una risposta esaustiva al risparmiatore. Gli elementi da valutare sono svariati e tutti ugualmente importanti. Abbiamo poc’anzi citato tre tassi che costituiscono, a tutti gli effetti, un ottimo indicatore per carpire l’effettiva bontà economica del prestito.
Il TAN (tasso annuo nominale) riguarda solo ed esclusivamente gli interessi da dover corrispondere sulla somma prestata dall’ente creditizio. In esso non vengono ricompresi i costi relativi al finanziamento, le spese di istruttoria, le commissioni incasso rata e tutte gli altri costi che comporta la sottoscrizione di un finanziamento.
Tutti questi, invece, vengono ricompresi nel TAEG (tasso annuo effettivo globale), indubbiamente il più efficace benchmark per comprendere se il prestito è conveniente a 360°. Spesso, infatti, un finanziamento viene erogato ad un TAN più conveniente in quanto comporta delle spese accessorie decisamente salate: meglio, quindi, prendere come parametro di riferimento il TAEG e compararlo col TEG (Tasso Effettivo Globale), l’indice col quale la Banca d’Italia fissa la soglia antiusura.